ADHD: il segreto sta nel patto educativo 

Il disturbo ADHD nei bambini e negli adolescenti può essere trattato e portato a livelli di autonomia e benessere più che dignitosi per tutti i soggetti che ne soffrono. Occorre impostare un programma cognitivo, emotivo e comportamentale, ma il segreto sta proprio nel patto educativo con i nostri bambini. 

Il patto educativo con i bambini ADHD e la sua importanza 

Perché parliamo di patto educativo nel trattamento del disturbo ADHD? E con chi lo dobbiamo stringere? Partiamo dalla definizione del disturbo ADHD ( ADHD disturbo da deficit dell’attenzione ed iperattività ), ricordandoci che ci troviamo difronte ad un disturbo di origine neurobiologica. Il disturbo compromette le capacità attentive, motorie e di inibizione delle risposte automatiche. È fondamentale tenere a mente che questo tipo di disturbo va oltre la possibilità di scelta intenzionale del bambino. Il disturbo è quindi intrinseco nel bambino, ma questo non preclude alla possibilità di strutturare un intervento funzionale alle sue difficoltà, stringendo con lui un patto educativo. 

Strategie pratiche per stringere un patto educativo con il bambino ADHD 

Per poter stringere un patto significativo con il nostro bambino occorre osservarlo e fare una corretta analisi funzionale del suo comportamento ( L’analisi funzionale del comportamento ) è il primo passo per comprendere dove, come e quando i sintomi del disturbo si manifestano. 

Successivamente si procede con l’assesment delle competenze ( TdC-Assesment-delle-Competenze.pdf ) del bambino per cogliere i punti di forza del bambino sui quali poter fare leva. 

Conoscere gli elementi ambientali e le motivazioni personali che determinano il comportamento problematico del nostro bambino ci consente di lavorare con lui per ridurre i fattori scatenanti del disturbo. Inoltre conoscere le capacità concrete del bambino ci consente di approcciarci a lui rinforzandolo e gratificandolo. 

Siamo così pronti per scrivere insieme al bambino poche e significative regole comportamentali, riflettendo con lui sull’importanza di rispettarle, o almeno di sforzarsi di farlo. Lavorare con i bambini con disturbo ADHD non può prescindere dai rinforzi positivi ( Il rinforzo positivo: strategia di successo per l’ADHD  | GAM Medical ) e dall’aver cura di motivare ( Strategie Efficaci per Aiutare i Bambini con ADHD a Fare i Compiti – Fondazione Irene ETS ) costantemente il bambino ad affrontare anche i compiti più difficili. 

Vantaggi tangibili di allearsi con il bambino 

Rimandare al bambino che lo conosciamo e che siamo alleati con lui per affrontare insieme le sue difficoltà lo rinforza positivamente. Il patto educativo riconosce e premia gli sforzi del bambino, sostenendolo a fare del suo meglio, anche nei momenti difficili. Non è possibile ridurre il disturbo, ma si può lavorare con i bambini e gli adolescenti affinché sviluppino competenze cognitive e relazionali funzionali all’emissione di comportamenti coerenti con l’ambiente fisico e sociale. 

Evita errori comuni: i patti vanno sempre rispettati 

Non dimentichiamoci quindi di onorare il patto educativo stretto con i nostri bambini. Occorre sempre premiare e rinforzare il comportamento emesso dal bambino, solo e se rientra negli accordi presi con lui. Premi e rinforzi devono essere adeguati al suo impegno e non devono essere elargiti in assenza del comportamento concordato e atteso.