“Non voglio andare a scuola”: l’importanza dell’Apprendimento Significativo
Quante volte abbiamo sentito dire dai nostri figli “oggi a scuola non ci voglio andare”, magari pochi minuti prima di uscire tutti di casa con borse, borsine e borsoni per recarci al lavoro e iniziare la giornata fatta di corse, tappe e accompagnamenti vari. Personalmente ero una bambina prima e una ragazza dopo che a scuola ci voleva andare e si divertiva anche parecchio; non credo tuttavia di appartenere ad una specie in via di estinzione, ma mi capita spesso di sentire questa affermazione, sia tra le mura domestiche, sia nelle scuole in cui lavoro, di ogni ordine e grado. Ecco perché sento l’urgenza di ri-parlare di Apprendimento Significativo, tema cardine per la didattica almeno da un centinaio d’anni, se andiamo a rivedere le parole chiave di tutta la pedagogia del 900, e argomento ampiamente rilanciato dalla Legge 107/2015, così detta Legge Buona Scuola (Legge 107 sulla Buona Scuola | Cos’è e Cosa prevede la normativa (universoscuola.it). La legge ancora una volta si poneva dalla parte della didattica e dell’Apprendimento, prevedendo investimenti economici a favore non solo dell’edilizia scolastica, dell’innovazione tecnologica e della formazione continua dedicata ai docenti, ma stanziava denaro pubblico a favore delle offerte formative (POF), dei curricula e di tutte quelle esperienze di alternanza scuola-lavoro, che potessero rappresentare per tutti gli studenti occasioni concrete di Apprendimento Significativo.
Ma che cos’è l’Apprendimento Significativo? Fondamenti e Importanza
L’apprendimento, non possiamo non ribadirlo, ha due dimensioni fondamentali: deve avere la sua dimensione cognitiva, ossia deve offrire agli studenti gli elementi per poter pensare, leggere, comprendere quello che si legge, scrivere, far di conto e sapere risolvere un problema con un minimo di creatività e/o pensiero divergente (https://www.diariodellaformazione.it/news/come-essere-creativi-attraverso-il-pensiero-divergente/). Inoltre l’apprendimento deve avere la sua dimensione metacognitiva, offrendo quindi strategie per imparare ad imparare: parliamo quindi di emozioni, oggi le condensiamo tutte nell’alfabetizzazione emotiva (Alfabetizzazione emotiva: conoscere le emozioni – La Mente è Meravigliosa (lamenteemeravigliosa.it), che sta a significare il poter riconoscere quello che si prova e quello che col nostro comportamento facciamo provare agli altri; tuttavia nella dimensione metacognitiva ci sta molto di più, ossia ci sono tutte quelle strategie che ci aiutano a capire che cosa sto davvero imparando, quali errori faccio, come posso riprovare e continuare, per prova ed errore, ad apprendere( https://rivistedigitali.erickson.it/integrazione-scolastica-sociale/archivio/vol-20-n-1/limportanza-della-meta-cognizione-per-un-apprendimento-inclusivo1/#:~:text=L%27obiettivo%20della%20didattica%20metacognit). Capiamo bene che l’apprendimento per essere davvero significativo deve essere metter al centro lo studente, questo significa in qualche modo che è proprio l’apprendimento che ruota intorno allo studente, modellandosi sulle specificità dello stesso, infatti lo chiamiamo individualizzato e personalizzato, cioè in grado di tenere conto delle potenzialità e dei limiti del singolo, e contemporaneamente capace di valorizzare le passioni e i talenti emergenti.
Insegnare, come essere genitori, non è cosa da poco, si costruisce con fatica in itinere, perché ogni studente e ogni figlio è uguale solo a se stesso.
Strategie Pratiche per costruire un ambiente di Apprendimento Significativo
L’ambiente di apprendimento, sia esso fisico (la classe) che virtuale (on-line) deve essere allestito affinché sortisca l’effetto desiderato e cioè educhi le generazioni, presenti e future, al mondo.
Gli 8 elementi chiave di un ambiente di apprendimento che promuova l’Apprendimento sono:
- Feedback
- Interazioni
- Processualità dei contenuti
- Individualizzazione
- Personalizzazione
- Imparare ad imparare (autovalutazione in itinere, analisi degli errori da parte dello studente)
- Apprendimento attivo
- Soggetto al centro dell’apprendimento
Gli 8 elementi chiave ci consentono di co-costruire con i beneficiari della scuola, i nostri studenti, l’Apprendimento Significativo: occorre quindi predisporre un tempo adeguato per poter conoscere la propria classe e almeno un pochino ogni singolo studente, perché diversamente io insegnante non saprò su quali elementi di forza potrò contare e per quali limiti dovrò offrire alternative utili e funzionali all’apprendimento. E’ fondamentale organizzare il tempo-lezione suddividendolo in pacchetti minuti: deve esserci un tempo per la lezione frontale, un tempo per i lavori che prevedano interazioni tra studenti ( ai miei tempi erano i lavori di gruppo) e un tempo per i feedback che preveda la restituzione da parte degli studenti al docente di quanto appreso durante la lezione. Altrettanto importante è prevedere spazi periodici di autovalutazione e di correzione degli errori perché il processo di apprendimento si nutre di prove ed errori e di capacità di comprensione degli stessi. E’ fondamentale che gli studenti comprendano se hanno capito o meno, se sono abbastanza preparati per sostenere una prova o se devono lavorarci ancora su.
La processualità è il telaio dell’apprendimento, è come se stessimo cucendo un vestito di alta sartoria: occorre proporre un contenuto nuovo facendo sempre riferimento al grado di conoscenza che gli studenti hanno già di quel dato argomento, perché lo possono aver studiato in un’altra materia, o nel ciclo dei loro studi o semplicemente averne già fatto esperienza nel loro quotidiano. L’apprendimento è un po’ come il lego, è fatto di mattoncini connessi tra loro e per costruire il tetto di una casetta occorre avere prima agganciato i mattoni del muro.
Esistono gli anticipatori che funzionano molto bene e che sostengono la processualità dell’apprendimento: immagini, spiegazioni, esempi offerti prima di iniziare una lezione che consentono allo studente di entrare nel vivo del contenuto didattico proposto (Cos’è un Organizzatore Anticipato? – Mediazione & Apprendimento (wordpress.com) (https://apprendimentomediatowordpress.com/2016/04/29/cose-un-organizzatore-anticipato/) .
Ecco che se teniamo conto di tutti questi elementi l’apprendimento vedrà lo studente come soggetto al centro, ossia protagonista attivo del proprio percorso scolastico di crescita individuale.
Vantaggi Tangibili:
Lavorare tanto, per garantire un ambiente di apprendimento che possa realmente promuovere un apprendimento significativo, rappresenta a mio avviso la chiave di volta per l’insegnamento. E’ fondamentale tenere a mente il superiore interesse dei bambini e delle bambine, ragazzi e ragazze che ogni giorno entrano nelle nostre scuole. Promuovere questo tipo di apprendimento genera cultura e relazioni sociali affettive e significative. Personalmente credo sia molto più faticoso seguire altre metodologie didattiche e ritrovarsi quotidianamente in difficoltà nel gestire i propri studenti, o, ancor peggio, ritrovarsi in situazioni spiacevoli legate a rivendicazioni familiari più o meno corrette e coerenti con l’apprendimento stesso.
Nella mia famiglia spesso di me hanno detto “fai questo lavoro perché ti piacciono i bambini”, affermazione parzialmente vera, certamente amo i miei figli e a piccole dosi anche quelli degli altri, ma se ho scelto il mondo della pedagogia non è certo perché mi piacciono i bambini, ma perché mi piace pensare di contribuire alla crescita di cittadini che un giorno faranno la differenza nella nostra società. Credo questo possa essere una possibile prospettiva vantaggiosa per tutti coloro che si occupano oggi, giorno dopo giorno, del mondo dell’educazione.
Evita Errori Comuni: l’insegnamento di per sé non è significativo
Si può insegnare senza che nessuno apprenda: ci sono sempre le eccellenze disseminate magicamente in ogni scuola e quelle sono miracoli della natura, concedetemi l’invidia (onesta) di mamma che, pur avendo due splendidi figli che non cambierei con nessuno, non ha esperienza in materia. Le eccellenze, così oggi definiamo gli studenti plus dotati, apprenderebbero anche a casa loro, da soli, con testi e device alla mano, dunque quando parlo di apprendimento significativo non posso fare conto sul fatto che nella mia classe ci siano bambini o ragazzi che apprendano al volo, questo non mi dà la cifra del livello di apprendimento reale. Svolgere e magari finire un programma ministeriale indica semplicemente che ho rispettato i tempi istituzionali e che ho finito un libro durante l’anno scolastico. Senza nulla togliere a ciò, mi sento di poter affermare che anche se il programma è stato terminato, non posso utilizzare questo elemento come indicatore quantificabile (e quindi misurabile) dell’apprendimento. Ci sarebbero gli Invalsi che senza nulla togliere a queste prove nazionali anonime, ritengo non diano ancora la cifra di quanto il mio Pierino abbia realmente appreso, nonostante io abbia terminato il mio programma. Ricordiamoci quindi che l’insegnamento è una cosa, la didattica un’altra e l’Apprendimento Significativo un’altra ancora (Didattica – Wikipedia https://wikipedia.org/wiki/Didattica) .