Dialoghi nella prima infanzia
I dialoghi tra genitori e figli rappresentano il canale privilegiato per comunicare con i bambini già dalla prima infanzia. Ma come si fa a dialogare con un bambino quando il linguaggio verbale è ancora destrutturato? Vediamo insieme come e quando dialogare con i propri figli.
Fondamenti e importanza del dialogo con i più piccoli
Iniziamo con l ‘accordarci sul significato del dialogo che rappresenta lo spazio di conversazione tra due o più soggetti nel quale scorre un messaggio (Dïàlogo – Significato ed etimologia – Vocabolario – Treccani ). Ricordiamoci che la comunicazione e i messaggi non passano solo attraverso le parole. È il tempo che dedichiamo all’altro che veicola la comunicazione fatta non di sole parole (Gr2 I GRADO – Linguaggi e tecniche comunicative non verbali ).
Strategie pratiche per costruire i dialoghi nella prima infanzia
È possibile quindi costruire un dialogo con i propri figli anche in tenera età. I bambini sono dotati di cento linguaggi (Reggio Children – 100 linguaggi ), mentre noi adulti tendiamo ad utilizzare solo quello verbale. Nei primi anni di vita del bambino è fondamentale dialogare quotidianamente con lui utilizzando le parole, ma anche le immagini, il gioco, l’allegria stessa dell’adulto nel leggere un albo illustrato ad un bambino ne determina l’effettiva costruzione del dialogo. Fare esperienza insieme, genitori e figli, del mondo è possibile a casa come in out-door (Avanguardie Educative – 10 anni – Outdoor education ), parola di moda oggi, ma che altro non è che l’opportunità educativa offerta ad un bambino di scoprire il mondo fuori porta.
Vantaggi tangibili di educare i bambini al dialogo
Dialogare con i nostri figli da subito, attraverso la parola, il gioco e le esperienze di vita quotidiana, consente di arrivare nella fase dell’adolescenza con la concreta possibilità di avere garantito il dialogo in famiglia. Occorre quindi avere imparato a dialogare reciprocamente se si desidera che questo avvenga lungo tutto l’arco della vita dei nostri figli. Accompagniamo quindi i bambini a dialogare con noi adulti ed educhiamo noi stessi a dialogare con loro utilizzando tutti i linguaggi a loro disposizione.
Evita errori comuni: i dialoghi non si costruiscono da soli
Non crediamo dunque che trascurando il dialogo in famiglia quando i nostri figli erano bambini potremo dialogare con loro nella fase adolescenziale. Educare al dialogo e all’ascolto un bambino rappresenta la condizione sine qua non affinché quello stesso bambino, diventato adolescente, possa e voglia ancora dialogare con noi (Galimberti: “educare partendo dal dialogo per aprire il cuore dei ragazzi, soprattutto in quella età incerta che si chiama adolescenza” ).