Chiediamoci, a casa come a scuola, che valore ha il silenzio dei giovani. È utile o funzionale allo svolgimento dei nostri compiti, siano essi legati alla casa o ad un’aula di scuola? Cosa ci trasmette il silenzio di un bambino o di un adolescente? Ci rende sereni o ci allarma, o è semplicemente dato per scontato?
Il silenzio dei giovani cosa rappresenta?
Il silenzio è quello spazio di tempo caratterizzato dall’assenza di rumori, suoni, voci (Silènzio – Significato ed etimologia – Vocabolario – Treccani ). Sappiamo tutti che ci sono luoghi e orari in cui è richiesto il silenzio nel rispetto di chi sta lavorando, riposando, pregando…Educare quindi i giovani al silenzio significa educarli innanzitutto al rispetto e non da meno all’ascolto. Rispetto e ascolto sono elementi fondamentali di qualsiasi relazione nella quale siano presenti valori democratici e di inclusione (L’ASCOLTO COME PRESUPPOSTO DELL’INCLUSIONE – Hbr Italia ) . Consideriamo il silenzio dei giovani anche come l’assenza della loro voce. Vediamo allora che il loro silenzio deve rappresentare per genitori e insegnanti uno stimolo in più per domandarsi quale messaggio sia racchiuso in quel silenzio (Fare silenzio, un passo fondamentale per ascoltare e capire gli altri – Il Sole 24 ORE ) .
Strategie pratiche per ascoltare i silenzi
È fondamentale che l’adulto esca dal suo confort zone ( Zona di comfort – Wikipedia ), che gli consente di credere di controllare le situazioni riducendo ansia e stress da prestazione. Mi riferisco a ciò che accade nella quotidianità e con le migliori intenzioni di chi magari sta lavorando da casa al pc e non sentire la voce dei propri figli gli consente di terminare una relazione di lavoro. Diversamente penso agli studenti che disturbano le lezioni in aula, con i loro chiacchiericci e le loro continue interruzioni. Come sono bravi invece gli studenti che non disturbano, quelli che stanno sempre zitti ancora meglio. Occorre quindi fare una profonda riflessione rispetto al valore della voce dei giovani. È fondamentale restituire quella voce a chi, seduto in un angolo di camera sua ( «I silenzi degli adolescenti di fronte a genitori iper-protettivi» ) trascorre ore inchiodato ad un device, piuttosto che a chi, seduto anche in prima fila in aula, non esprime mai il proprio parere. Lo spazio di ascolto dedicato ai giovani deve essere quotidianamente e intenzionalmente costruito da genitori e insegnanti.
Vantaggi tangibili del monitorare il silenzio dei giovani
Non li perdiamo ( Crepet: “Li stiamo perdendo”. Cosa dobbiamo insegnare ai giovani ) innanzitutto e ci riposizioniamo nel ruolo di figure educative di riferimento, sia che siamo genitori o insegnanti o entrambi. La relazione educativa si nutre di reciprocità e scambi. È fondamentale, se vogliamo assumerci la responsabilità educativa, essere quotidianamente in relazione con i nostri figli e i nostri studenti. Troppi giovani rischiano di perdersi, a casa come a scuola, perché lasciati soli nei loro silenzi. Ascoltare i silenzi dei giovani consente di contrastare la dispersione scolastica e prevenire forme di sofferenza che possono generare comportamenti problematici anche nei giovanissimi.
Evita errori comuni: il silenzio dei giovani fa rumore
Non caschiamo nelle psicotrappole credendo che un giovane sia silenzioso esclusivamente per indole o buona educazione. Tutti abbiamo la nostra personale storia, le nostre esperienze e i nostri sentimenti. Tutti abbiamo bisogno di poter essere ascoltati, anche quando non parliamo. I silenzi dei giovani hanno sicuramente motivo di esistere e vanno rispettati. Questo non significa però lasciare che la solitudine sovrasti i loro silenzi.