La Token Economy e i Disturbi del Deficit dell’Attenzione e Iperattività: apprendere sorridendo è possibile
Promuovere l’apprendimento per tutti i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze con il Disturbo dell’Attenzione e Iperattività (ADHD) è possibile, evitando emozioni negative come la rabbia, la sensazione di fallimento continuo sentendosi costantemente disorientati, sia per chi apprende, sia per chi si pone come facilitatore dell’apprendimento. E’ fondamentale però attrezzarsi, non è questione di pazienza, ma di strumenti educativi efficaci e questo non possiamo dimenticarlo mai, non ci si improvvisa facilitatori dell’apprendimento, né a casa né a scuola. Vediamo insieme come la Token Economy rappresenti uno strumento validissimo per la promozione dell’apprendimento significativo per tutti gli studenti con deficit attentivo-iperattivo (L’associazione – ADHD Piemonte ).
Il sistema di rinforzo a gettoni e i Disturbi del Deficit Attentivo: Fondamenti e Importanza
Ricordiamoci sempre che quando parliamo di ADHD consideriamo un disturbo di origine neurobiologica (https://www.msdmanuals.com/it-it/professionale/pediatria/) con effetti legati alla disattenzione, all’iperattività e all’impulsività, ma soprattutto teniamo bene a mente che questo tipo di disturbo va oltre la possibilità di scelta intenzionale: non si ricorda mai abbastanza che il bambino affetto da ADHD non ha scelta rispetto alla performance comportamentale che mette in atto in specifiche condizioni ambientali o di richiesta di prestazioni relazionali e didattiche. Il bambino quindi non lo fa apposta, non risponde incoerentemente, né si distrae costantemente, né sente l’impulso a muoversi di continuo, perché gli va di fare così, ma semplicemente perché così è configurata una parte del suo sistema neurobiologico. E che si fa allora quando in classe abbiamo uno studente con ADHD e a casa un figlio con questo disturbo? Se il bambino non può scegliere intenzionalmente come comportarsi cosa ci possiamo fare noi? Come adulti di riferimento, docenti e genitori, facilitatori dell’apprendimento di questi bambini, possiamo fare moltissimo e molto di più potranno fare i nostri giovani studenti se gli verranno offerte occasioni significative per apprendere.
Ecco perché parliamo di Token Economy, conosciuta in molti luoghi domestici e istituzionali dedicati alla crescita dei bambini, ma spesso ancora trascurata, con effetti dannosi a carico del benessere cognitivo e psico-fisico dei nostri bambini.
La Token Economy è uno strumento molto semplice, fruibile a scuola come a casa, modellato sulla base delle difficoltà specifiche del deficit stesso: se il bambino che vogliamo sostenere nel processo di apprendimento fatica in tutta una serie di comportamenti e di prestazioni, non dobbiamo mai dimenticare di rinforzare positivamente i suoi sforzi, utilizzando strategie verbali e rinforzatori tangibili, cose a lui gradite, che lo possano quindi rinforzare e gratificare per i buoni risultati da lui ottenuti. Inoltre la Token Economy traccia a monte la strada corretta che il bambino deve percorrere, scandendo tempi da rispettare e obiettivi da raggiungere.
La Token Economy consente allo studente, qualsiasi sia la sua età, di strutturare un programma di apprendimento settimanale, centrato sia su obiettivi cognitivi che relazionali, prevedendo premi coerentemente pensati sulla base delle sue piccole e grandi vittorie.
Strategie Pratiche della Token Economy
Come anticipato è molto semplice utilizzare questo strumento che risulta essere efficace per tutti gli studenti, anche se per chi ha il deficit attentivo diventa fondamentale poterne beneficiare. La Token Economy richiede carta, qualche pennarello colorato e i gettoni premio, che possono avere la forma che più vi piace e che sprigiona la vostra creatività (gettone, faccine sorridenti, stelline, cuoricini….). L’elemento essenziale per far si che questo sistema organizzativo premiante funzioni è che dovrete costruirlo insieme allo studente e la continuità scuola-famiglia deve essere garantita, questo significa che è necessario che il patto di corresponsabilità casa-scuola che tutti conosciamo molto bene sia rispettato. Carta, gettoni e colori alla mano siamo quindi pronti a mettere nero su bianco le regole del gioco: costruite dunque una griglia settimanale dei buoni comportamenti, scrivendo in una casella gli obiettivi prestabiliti e soprattutto concordati con lo studente, in un’altra casella i giorni della settimana e nell’ultima casella il premio da raggiungere a seconda dei gettoni accumulati giorno dopo giorno. Questo strumento banalissimo consente allo studente di poter controllare il proprio processo di apprendimento e consapevolizzarsi rispetto agli errori che commetterà in itinere, nel tentativo di raggiungere i suoi obiettivi, in quanto i gettoni saranno corrisposti solo ad obiettivi raggiunti, tenendo conto che è possibile individuare micro obiettivi giornalieri premiabili sempre con gettoni che si andranno ad accumulare per il premio finale. Raccomando ai genitori e agli insegnanti di sostegno di non preoccuparsi per il premio finale che sarà coerentemente scelto sulla base delle possibilità e degli obiettivi prestabiliti, l’importante è che il premio sia cosa gradita allo studente, in quanto la funzione del premio è quella di rinforzare il comportamento positivo desiderato. Spesso basta una rarissima carta Pokemon o un alimento particolare che il bambino ama o qualsiasi cosa sappiate che il vostro piccolo o grande studente apprezza emotivamente. Il premio è il simbolo che rimanda al bambino la consapevolezza che ce l’ha fatta, in qualche modo ha vinto la partita. Questo strumento educativo di sostegno all’apprendimento garantisce inoltre la possibilità di apprendere con il sorriso, perché diventa possibile provare gioia quando si raggiungono piccoli, ma fondamentali, traguardi, sia per chi li ha raggiunti, sia per chi con impegno e passione ti ha aiutato a raggiungerli.
Vantaggi Tangibili del sistema di rinforzo a gettoni per i Disturbi dell’Attenzione e Iperattività
Avere uno strumento concreto e tangibile per pianificare e strutturare l’apprendimento apre alla possibilità di negoziare l’apprendimento stesso con il bambino: questo è fondamentale perché a sua volta consente di lavorare sulla motivazione all’apprendere che, inizialmente, sarà quella di ottenere un premio, ma gradatamente si sposterà sulla gratificazione di riuscire nel compito assegnato, per poi divenire in itinere la gioia di sentirsi riconosciuti dai pari, dal gruppo classe, dagli insegnanti e in famiglia. La Token Economy inoltre fa leva sul sistema premiante positivo, utilizza quindi rinforzatori positivi che gratificano il soggetto, condizionandone positivamente il comportamento (https://didatticapersuasiva.com/linfluenza-della-teoria-di-b-f-skinner-in-educazione/), aumentando le probabilità che il comportamento desiderato si ripeta nel tempo fino a diventare acquisito definitivamente dal soggetto che lo mette in atto.
Evita Errori Comuni: non fare promesse che non puoi mantenere e non chiedere cose irraggiungibili
Perché la Token Economy funzioni e non si trasformi in uno strumento di frustrazione e di aspettative disattese, è molto importante ricordarci di premiare sempre gli obiettivi raggiunti dai nostri ragazzi, tenendo conto che la settimana è lunga per tutti, quindi tra un premio settimanale e l’altro è necessario rinforzare costantemente i buoni comportamenti con buone parole, gesti gentili, e piccole concessioni che vadano ad alleggerire il carico cognitivo ed emotivo dello studente, a casa come a scuola.
Gli obiettivi inseriti nella Token Economy devono essere commisurati alle reali potenzialità di prestazione del soggetto che dovrà raggiungerli: questo significa che non dobbiamo mai chiedere ai nostri ragazzi più di quanto possano realmente fare, poiché li sottoporremmo solo a frustrazione e emozioni negative che nuocciono all’apprendimento e minacciano la possibilità di apprendere sorridendo.
Infine non promettiamo mai cose che non possiamo mantenere: come abbiamo già visto i premi sono rinforzatori, ma sono anche simboli, segni positivi di traguardi raggiunti. Mettiamo quindi in palio premi di buon senso, senza promettere giochi che non regaleremmo neanche a Natale, o gite e esperienze che non avremmo mai il tempo o le risorse concrete per fare.