Di cosa parliamo quando diciamo genitori quotidianamente in ascolto? Perché è fondamentale partire proprio dall’ascolto quando siamo genitori? Mi rendo conto lavorando con i bambini e gli adolescenti di quanto sia importante il tema dell’ascolto in famiglia, oggi come ieri e forse ancora di più nella nostra modernità così sfuggevole e liquida ( Zygmunt Bauman e la “società liquida”, significato e definizione ).

Fondamenti e importanza di essere genitori quotidianamente in ascolto

La pedagogia degli ultimi cent’anni ha proposto e rinnovato il tema dell’ascolto. Un ascolto attento ed empatico ( Il ruolo dell’ascolto empatico nella comunicazione efficace in azienda – Inside Out ) che lasci il tempo e lo spazio ai nostri figli di poter esprimere idee ed emozioni. Solo attraverso l’ascolto ogni genitore può concretamente porsi accanto al proprio figlio in una relazione autentica educativa. I genitori quotidianamente in ascolto sono tutti quei genitori che, faticosamente ogni giorno, ritagliano spazi di dialogo significativi in famiglia. E’ importante che ogni giorno si ritrovi quel tempo prezioso per guardarsi negli occhi, disposti amorevolmente ad ascoltare con cura le parole dei nostri figli. Soltanto praticando l’ascolto empatico possiamo fare quell’enorme passo educativo e responsabile per poterci aprire al sentire. Sentire cosa? I pensieri e le emozioni dei nostri figli.

Strategie per praticare l’ascolto quotidiano in famiglia

Anche se non esistono ricette preconfezionate per educare un figlio e la calma e il buon senso rimangono le pietre miliari di una buona educazione, ricordiamoci che la nostra quotidianità è scandita, nonostante tutto, da una sorta di routine che può sempre giocare un ruolo importante a nostro favore. La cena rappresenta da sempre uno spazio fondamentale per darci il tempo di essere concretamente genitori in ascolto. Ci si ritrova non solo per consumare il pasto domestico, ma per incontrarci. E quando parlo dell’incontro genitori-figli mi riferisco a quello spazio prezioso di dialogo ( Guarda Narrare in famiglia, narrare la famiglia: dialoghi domestici tra genitori e figli ). Il dialogo in famiglia rappresenta l’occasione offerta ai nostri figli per potersi narrare. Attraverso la narrazione del quotidiano un bambino e ancor più un adolescente impara ad argomentare il proprio pensiero, a fare e porsi domande. E non solo. Attraverso il dialogo noi come genitori possiamo aprirci alla possibilità quotidiana di ascoltare attivamente i nostri figli. I genitori in ascolto hanno l’occasione di partecipare responsabilmente al processo di crescita del proprio piccolo, accompagnandolo nella transizione dal mondo dell’infanzia a quello dell’adolescenza, fino a quello adulto.

Vantaggi tangibili di essere genitori quotidianamente in ascolto

I giovani e i giovanissimi hanno sempre più bisogno di essere ascoltati. Questo lo vediamo a scuola, come a casa. Quante emozioni attraversano il cuore e l’anima dei ragazzi durante l’arco di una sola giornata. Ascoltare i nostri figli è un atto dovuto per tutti i genitori che responsabilmente educano (Bullismo 2: La responsabilità dei genitori, culpa in vigilando e culpa in educando dei genitori e della scuola | Diritti ai Margini) . Pensiamo alla sicurezza che infondiamo nel cuore di un bambino che sa che può parlarci di come sta, di come è andata la sua giornata realmente. E non mi riferisco al voto preso per un compito o ad un’interrogazione. Il genitore in ascolto quotidiano è quel faro sempre acceso nella vita del proprio figlio. Esercitare l’ascolto, allenandosi un giorno dopo l’altro, ci offre la possibilità di accogliere quotidianamente le gioie, i dolori e le difficoltà dei nostri figli e da lì partire insieme a loro per un’attenta riflessione condivisa.

Evita errori comuni: per ascoltare occorre fare spazio ogni giorno

Se vogliamo essere davvero genitori in ascolto dei nostri figli dobbiamo ricordarci di farlo quotidianamente. Occorre dedicare tempo e spazio all’ascolto. Non sono sufficienti le domande di rito “com’è andata la scuola oggi? E spesso accade di dover cogliere l’attimo generativo dei nostri figli. Non sempre infatti un bambino o un adolescente si apre a noi nell’istante esatto in cui glie lo chiediamo. Occorre offrire presenza e disponibilità e essere disposti ad attendere la narrazione giusta, quella che racchiude il pensare e sentire dei nostri giovani.