La gentilezza: cos’è e come educarla
Di tutte le parole credo che la gentilezza sia una delle espressioni che più possa rappresentare tangibilmente la cura di ogni essere umano. Va tuttavia educata sin dai primi anni di vita, in tutti i contesti di crescita della persona.
Fondamenti e importanza della gentilezza
Ricorrere all’etimologia delle parole ci aiuta sempre a comprenderne meglio il loro significato. La gentilezza è la nobiltà acquisita con l’esercizio della virtù e con l’elevatezza dei sentimenti (Gentilézza – Significato ed etimologia – Vocabolario – Treccani ). E la virtù a sua volta altro non è che la disposizione naturale a fuggire il male e fare il bene (Virtù – Significato ed etimologia – Vocabolario – Treccani ). Vedete come il tutto è racchiuso in due parole. Educare alla gentilezza rappresenta quindi la strategia indispensabile per accompagnare i bambini e le bambine nello sviluppo della capacità di compiere gesti buoni elevando i propri sentimenti a favore di se stessi, dell’Altro e dell’intera comunità.
Strategie pratiche per divenire gentili
L’educazione alla gentilezza nasce a casa, nel primo ambiente di vita del bambino. Parole di gentili e modalità di relazionarsi con i propri figli sono i canali privilegiati per l’interiorizzazione e l’apprendimento della gentilezza stessa. Divenire gentili ( Crescere gentili ) è possibile ogni giorno, se chi educa lo fa dando il proprio esempio, pesando le parole e mantenendo uno sguardo vigile sul comportamento dei propri figli. Parlare di sguardo vigile significa sforzarsi di dare intenzionalità ai nostri comportamenti (Docenti e genitori, protagonisti e compagni nel processo educativo ), al nostro modo di parlare e di relazionarci con i più piccoli, dirigendo le nostre azioni a favore della promozione dell’essere gentile.
Vantaggi tangibili di educazione gentile
Educare alla gentilezza sin dai primi anni di vita tutela i bambini dal crescere senza sapere decodificare un’emozione e dall’incapacità di distinguere il bene dal male, anche quando sono loro a farlo o a subirlo. Se la gentilezza trova lo spazio familiare e scolastico per crescere forte e “robusta” nella sfera emotiva e cognitiva dei bambini, essa riverbererà la sua potenza generativa su ogni individuo, in ogni gruppo e nella comunità intera. La gentilezza è la chiave di lettura per costruire un’immagine del mondo capace di contrastare l’indifferenza, l’emarginazione e la discriminazione.
Evita errori comuni: la gentilezza non è il contrario della maleducazione
La maleducazione di per sé implica il non attenersi a norme comportamentali ( Maleducazióne – Significato ed etimologia – Vocabolario – Treccani ). Questo però non è garanzia di virtù e sentimenti “elevati”. Possiamo aver fatto nostri buoni comportamenti legati a determinati contesti, ma non essere ugualmente in grado di distinguere il bene dal male e di provare sentimenti buoni e di solidarietà. La gentilezza richiede impegno da parte di chi la “educa” e da parte di chi, giorno dopo giorno, la custodisce nel suo cuore.