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Pedagogia in Pillole
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La mediazione familiare
La mediazione familiare si propone da cornice affinché la coppia possa trovare lo spazio e il tempo per ridisegnare il proprio domani. Nella mediazione familiare il consulente pedagogico non è giudice, né chiamato a valutare le parti. Non esistono ragioni assolute durante le sessioni di mediazione.
La figura del CTP
La figura del CTP rappresenta, oltre all’avvocato della parte, il punto di riferimento di uno dei due genitori (ricordiamo che ogni genitore può nominare attraverso il suo legale un proprio CTP). La figura del CTP accompagna il genitore sostenendolo nella genitorialità, supportandolo a fare del suo meglio.
ADHD e il patto educativo
È fondamentale tenere a mente che il disturbo ADHD va oltre la possibilità di scelta intenzionale del bambino. Il disturbo è quindi intrinseco nel bambino, ma questo non preclude alla possibilità di strutturare un intervento funzionale alle sue difficoltà, stringendo con lui un patto educativo.
Comprendere ciò che leggiamo
Leggere e comprendere ciò che leggiamo ci apre la finestra sul mondo: possiamo così guardarlo e interpretarlo. Inoltre l’abitudine a sfogliare un albo illustrato e ad ascoltare la voce del narratore insegna ai bambini a comprenderne il significato, attivando processi cognitivi e metacognitivi.
La depressione nei più piccoli
La depressione, se riconosciuta e non sottovalutata, può essere accolta ed elaborata dal bambino e dall’adolescente. Questo previene forme più acute di sofferenza
Il silenzio dei giovani
È fondamentale “restituire voce” a chi, seduto in un angolo di camera sua, trascorre ore inchiodato ad un device, piuttosto che a chi, seduto anche in prima fila in aula, non esprime mai il proprio parere.
Genitori in ascolto
L’ascolto da parte dei genitori è fondamentale per tutto il processo evolutivo dei propri figli, se vogliamo costruire con loro una relazione educativa di qualità. Essere genitori in ascolto significa fare nostra una postura educativa che apra al dialogo con i nostri...
Metodologie didattiche
Promuovere l’apprendimento significativo, senza accontentarsi di svolgere il programma ministeriale. Questo è il vantaggio cardine dell’utilizzare le metodologie didattiche.
Il conflitto nella coppia
È importante capire che cosa stia innescando il conflitto nella relazione di coppia per potervi trovare una soluzione adatta alla coppia stessa. Chiedere aiuto può rappresentare una possibile buona alternativa alla rottura.
Il superiore interesse del minore
Concentrarsi sull’interesse del minore rappresenta l’opportunità offerta al bambino da parte dei genitori di elaborazione della separazione. Se il bambino riesce ad elaborare un’esperienza riesce a comprenderla risignificandola a modo suo
Dubbi Frequenti
Esiste un bonus “pedagogista”?
No, ma esiste l’Indennità di frequenza finalizzata all’inserimento scolastico e sociale per minori con disabilità fino alla maggiore età in possesso dei requisiti sanitari e amministrativi previsti dalla legge. Per richiederla è necessaria una diagnosi rilasciata da struttura accreditata dalla Regione (ASL o centro clinico convenzionato), recarsi dal pediatra che avvia il procedimento compilando la domanda: successivamente occorre recarsi al patronato o accedere al portale dell’INPS e attendere la convocazione per effettuare la visita medica di accertamento.
Il consulente pedagogico si occupa solo di bambini?
Non solo. Il consulente pedagogico studia i processi cognitivo-comportamentali di apprendimento durante tutto il ciclo di vita dell’essere umano. Il consulente pedagogico promuove lo sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale dalla prima infanzia all’adolescenza all’età adulta.
Quanto dura un percorso di consulenza pedagogica?
Il tempo di una consulenza pedagogica varia dalle 8 alle 12 sessioni poiché la metodologia scientifica di riferimento prevede interventi mirati all’analisi del problema e alla definizione di un progetto individualizzato finalizzato alla risoluzione dello stesso. Diversamente per i casi di DSA, ADHD e Autismo i tempi sono strettamente correlati ai bisogni specifici di apprendimento del singolo beneficiario. Diversamente ancora una CTP (Consulenza Tecnica di Parte) ha la durata dell’intero procedimento legale.
Che differenza c’è tra uno psicologo e un pedagogista?
La differenza sostanziale è che il pedagogista non scava l’inconscio, si concentra sul presente in vista di una progettazione mirata al raggiungimento di obiettivi tangibili concordati con il beneficiario. Inoltre il pedagogista si occupa di verificare in itinere il raggiungimento degli obiettivi, sulla base di indicatori di verifica concreti e dove si verifica il mancato raggiungimento degli stessi apporta le modifiche necessarie al successo dell’intervento pedagogico.
Le sessioni di consulenza pedagogica si possono effettuare anche on-line?
E’ possibile valutare ogni singola situazione e richiesta di aiuto; sono preferibili incontri in presenza a favore della relazione educativa. E’ possibile effettuare interventi domiciliari in NET (Natural Environment Teaching) per i casi di DSA, ADHD e Sindrome dello Spettro Autistico.
Perché la consulenza pedagogica?
Perché no? Trova la risposta riportando il tuo bisogno in una prima consulenza pedagogica gratuita.

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